Giovedì 8 marzo la Giornata Mondiale dedicata al rene e quest’anno collegata al benessere della donna
È dipeso tutto dalla concomitanza: tra la festa della donna e la giornata mondiale per la salute del rene. Si spiega così la scelta dei nefrologi di dedicare l’appuntamento annuale proprio alla salute in rosa. Focus su due aspetti: le malattie renali croniche e le ripercussioni legate a una precaria salute dei «filtri» del nostro corpo durante la gravidanza.
Per le donne c’è il rischio di calo della fertilità
«La malattie renali croniche sono un fattore di rischio dimostrato in gravidanza e la loro presenza può ridurre la fertilità – afferma Giorgina Piccoli, nefrologa all’ospedale di Le Mans (Francia) e referente del gruppo rene e gravidanza della Società Italiana di Nefrologia, che in Italia organizza la giornata mondiale assieme alla Fondazione Italiana del Rene Onlus -. Le donne che soffrono di malattie renali croniche corrono un rischio più elevato di sviluppare problemi in gravidanza, con complicazioni sia per la madre che per il bambino. Il rischio aumenta con l’aumentare della gravità della malattia, che peraltro comporta una maggiore probabilità di sviluppare ipertensione e preeclampsia. Fino all’eventualità di dover partorire prima del termine».
Quali sono le malattie renali di cui soffre più di frequente una donna? La nefropatia lupica e la pielonefrite acuta. La prima è di origine autoimmune, in cui i meccanismi di difesa dell’organismo attaccano le sue stesse cellule e interessano vari organi: tra cui il rene. La seconda è la conseguenza di un’infezione renale, che nel corso della vita arriva a colpire una donna su due.
Oltre 100 eventi in Italia per la giornata mondiale
Sono spesso trascurate, poiché non considerate in grado di mettere a repentaglio la vita. Ma le malattie renali rappresentano un rilevante problema di salute pubblica anche in Italia, dove a soffrirne sono almeno 3,5 milioni di persone: in maniera pressoché equa, tra uomini e donne. Nell’ultimo stadio delle malattie croniche, il ricorso alla dialisi o al trapianto diviene inevitabile.
Come spiega Tino Gesualdo, direttore dell’unità operativa complessa di nefrologia, dialisi e trapianto del policlinico di Bari e presidente della Società Italiana di Neurologia, «nel nostro Paese ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che non sanno ancora di soffrire di una malattia renale cronica. Il problema è che il decorso di queste malattie è spesso silente quasi fino alle fasi finali, quando lo spazio di intervento è circoscritto alle terapie più invasive»: che sono quelle già citate. Anche per questo motivo, in occasione della giornata mondiale, è previsto un fitto calendario di eventi in tutta Italia . Porte aperte nelle nefrologie, test diagnostici per le malattie renali nelle principali piazze dei capoluoghi di regione, conferenze pubbliche tenute da specialisti nefrologi: tutto ciò per sensibilizzare la popolazione sul tema e far emergere la quota sommersa di pazienti già alle prese con problemi legati alla salute dei reni.
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Fabio Di Todaro
lastampa.it